COIMA – piattaforma leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali – ha organizzato oggi a Roma la nona edizione del COIMA Real Estate Forum, evento annuale dedicato ad analizzare e approfondire i trend del mercato immobiliare italiano e gli scenari economici. Il Forum ha ospitato in streaming oltre 500 operatori del settore, in rappresentanza di circa 60 primari investitori istituzionali italiani e internazionali – provenienti da Asia, America, Canada, Medio Oriente, Europa e Italia – per un patrimonio complessivo di oltre due triliardi di euro.
Dopo i saluti di Manfredi Catella (Fondatore e CEO di COIMA), dell’assessore all’Urbanistica di Roma Luca Montuori e l'apertura del Presidente ENPAM, Alberto Oliveti, è stato presentato lo scenario economico e del mercato immobiliare italiano da Komal Sri-Kumar (President, Sri-Kumar Global Strategies, Inc.) e Gabriele Bonfiglioli (Managing Director, Investment Management, COIMA), con un approfondimento dedicato alla ricerca condotta da COIMA sulle prospettive degli uffici post Covid. Stefano Boeri (Stefano Boeri Architetti), in rappresentanza di COIMA City Lab, ha analizzato la visione del gruppo di lavoro sugli scenari futuri delle città, mentre Manfredi Catella si è dedicato alla presentazione di alcune proposte per lo sviluppo urbano dei territori italiani in linea con gli obiettivi del Recovery e Resiliency National Plan.
Il panel di discussione che ha chiuso i lavori – coordinato da Fabrizio Pagani (Global Head of Economics and Capital Market Strategy, Muzinich & Co.) e a cui hanno preso parte Luigi de Vecchi (Presidente Corporate Investment Banking, Citi Bank), Chiara Giaccardi (Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, UniCatt), Simonetta Giordani (Segretario Generale, Civita Association), Francesco Micheli (Presidente, Genextra SpA) e Francesco Profumo (Presidente ACRI) – ha saputo stimolare proposte, anche progettuali, come contributo per il rilancio del territorio italiano.
Manfredi Catella ha dichiarato: “L’esperienza mondiale della pandemia rappresenta un passaggio storico e drammatico, che può però accelerare la composizione di una classe dirigente responsabile e competente per affrontare una transizione economica, ecologica e sociale verso una capitalismo più equilibrato e sostenibile. L’Italia ha nel suo territorio una risorsa straordinaria, che oggi può contribuire in modo determinante alla ripresa del Paese su cui dobbiamo lavorare. Il centro e Sud Italia saranno al centro del piano di resilienza nazionale e la rigenerazione urbana, alimentata anche dai programmi straordinari di finanza pubblica in partnership con il settore privato, sarà centrale.”
Scenario di mercato
Nonostante un calo degli investimenti sul mercato immobiliare che, secondo recenti dati CBRE, dovrebbe attestarsi nei primi nove mesi del 2020 sui 5,3 miliardi di euro (-15% rispetto ai 6,3 miliardi di euro del 3Q 2019), gli investitori italiani hanno incrementato del 10% la quota allocata nella asset class immobiliare.
COIMA – piattaforma leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali – ha organizzato oggi a Roma la nona edizione del COIMA Real Estate Forum, evento annuale dedicato ad analizzare e approfondire i trend del mercato immobiliare italiano e gli scenari economici. Il Forum ha ospitato in streaming oltre 500 operatori del settore, in rappresentanza di circa 60 primari investitori istituzionali italiani e internazionali – provenienti da Asia, America, Canada, Medio Oriente, Europa e Italia – per un patrimonio complessivo di oltre due triliardi di euro.
Dopo i saluti di Manfredi Catella (Fondatore e CEO di COIMA), dell’assessore all’Urbanistica di Roma Luca Montuori e l'apertura del Presidente ENPAM, Alberto Oliveti, è stato presentato lo scenario economico e del mercato immobiliare italiano da Komal Sri-Kumar (President, Sri-Kumar Global Strategies, Inc.) e Gabriele Bonfiglioli (Managing Director, Investment Management, COIMA), con un approfondimento dedicato alla ricerca condotta da COIMA sulle prospettive degli uffici post Covid. Stefano Boeri (Stefano Boeri Architetti), in rappresentanza di COIMA City Lab, ha analizzato la visione del gruppo di lavoro sugli scenari futuri delle città, mentre Manfredi Catella si è dedicato alla presentazione di alcune proposte per lo sviluppo urbano dei territori italiani in linea con gli obiettivi del Recovery e Resiliency National Plan.
Il panel di discussione che ha chiuso i lavori – coordinato da Fabrizio Pagani (Global Head of Economics and Capital Market Strategy, Muzinich & Co.) e a cui hanno preso parte Luigi de Vecchi (Presidente Corporate Investment Banking, Citi Bank), Chiara Giaccardi (Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, UniCatt), Simonetta Giordani (Segretario Generale, Civita Association), Francesco Micheli (Presidente, Genextra SpA) e Francesco Profumo (Presidente ACRI) – ha saputo stimolare proposte, anche progettuali, come contributo per il rilancio del territorio italiano.
Manfredi Catella ha dichiarato: “L’esperienza mondiale della pandemia rappresenta un passaggio storico e drammatico, che può però accelerare la composizione di una classe dirigente responsabile e competente per affrontare una transizione economica, ecologica e sociale verso una capitalismo più equilibrato e sostenibile. L’Italia ha nel suo territorio una risorsa straordinaria, che oggi può contribuire in modo determinante alla ripresa del Paese su cui dobbiamo lavorare. Il centro e Sud Italia saranno al centro del piano di resilienza nazionale e la rigenerazione urbana, alimentata anche dai programmi straordinari di finanza pubblica in partnership con il settore privato, sarà centrale.”
Scenario di mercato
Nonostante un calo degli investimenti sul mercato immobiliare che, secondo recenti dati CBRE, dovrebbe attestarsi nei primi nove mesi del 2020 sui 5,3 miliardi di euro (-15% rispetto ai 6,3 miliardi di euro del 3Q 2019), gli investitori italiani hanno incrementato del 10% la quota allocata nella asset class immobiliare.